Il colesterolo è un alcol appartenente alla famiglia degli steroli e presente in tutte le cellule ed i liquidi dell’organismo. Si tratta di un componente importante, di cui non è possibile fare a meno, in quanto il suo nucleo chimico si trova in molti fattori del nostro organismo, come i sali biliari e molti ormoni, compresi quelli sessuali. Senza questi componenti la vita ed il suo mantenimento sarebbero assolutamente impossibili.
Finché il colesterolo viene trasportato nel sangue in quantità normali, non si pone alcun problema; la situazione cambia, invece, quando la sua quantità supera certe concentrazioni, in quanto l’ipercolesterolemia (colesterolo alto) costituisce un fattore di rischio per le patologie cardiovascolari.
Contrariamente a quello che molti credono, tuttavia, anche in presenza di livelli di colesterolo superiori a 200, non possiamo parlare di maggiore predisposizione a patologie cardiovascolari se il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo “buono” (o HDL) è compreso tra 4 e 5. Se infatti il colesterolo “cattivo” (LDL) tende a creare dei depositi che ostruiscono le arterie, quello “buono” (HDL) lo va a neutralizzare, ripulendo le pareti dei vasi e impedendo la formazione dei depositi sopra accennati (le cosiddette placche aterosclerotiche), prima di rifluire verso il fegato per essere metabolizzato.
Fondamentale nel trattamento del’ipercolesterolemia è una alimentazione corretta, supportata anche dall’aiuto della fitoterapia. Con queste semplici strategie, senza ricorrere alle statine di sintesi, non prive di effetti collaterali, sarà possibile mantenere i livelli di colesterolo entro un range ottimale e contribuire alla salute di cuore e arterie.
Partiamo dall’alimentazione. Ecco alcuni principi da tenere ben presenti:
1) Sì al consumo abituale di cibi capaci di innalzare l’HDL. Tra i principali: aglio, arance, broccoli, cioccolato fondente, cipolla, olio di oliva, di sesamo e di lino, mele, rapa rossa, soia (facendo attenzione alla sua provenienza, per evitare che sia OGM).
2) Sì al pesce azzurro e alla frutta in guscio, fonti di acidi grassi essenziali omega 3, capaci di influire positivamente sul rapporto HDL/LDL.
3) Sì al consumo abituale di vegetali quali legumi e frutta a volontà. Entrambi assicurano infatti importanti quantità di fibre solubili, formando nell’intestino una massa gelatinosa che riduce l’assorbimento del colesterolo.
4) No ai grassi idrogenati (anche chiamati grassi trans o transesterificati), abbondantemente presenti nei prodotti da forno industriali (merendine ed altri “spezzafame” similari). A differenza dei grassi monoinsaturi e polinsaturi, assolutamente sani, queste sostanze sono nocive e alterano la capacità dell’organismo di regolare in senso fisiologico la produzione autonoma di colesterolo.
5) No all’assunzione di carboidrati da soli, che sono i precursori del colesterolo, e possono favorire la creazione di “picchi glicemici”. Occorre invece determinare una situazione di stabilità dell’insulina, un ormone attivatore tra l’altro dell’enzima deputato alla sintesi del colesterolo (l’HMG-CoA-reduttasi, proprio quello su cui agiscono le statine, i farmaci più prescritti contro il colesterolo). Lo stato di “calma insulinica” si potrà favorire abbinando a ogni pasto proteine e carboidrati in proporzioni equivalenti, preferendo cereali integrali a quelli raffinati e suddividendo l’apporto calorico in modo equilibrato nei diversi momenti della giornata.
6) No alle fritture, che sottopongono a stress il fegato, organo attraverso il quale il colesterolo viene metabolizzato.
Ed ora alcuni consigli tratti dalla fitoterapia.
Una pianta davvero preziosa per il controllo del colesterolo è la Garcyna cambogia, proveniente dall’India, che grazie al suo principio attivo, l’idrossicitrato, agisce direttamente a livello metabolico con effetto ipocolesterolemizzante (cioè riduttivo del colesterolo).
Rimedio eccellente è anche Olea europea, l’olivo, che, in affiancamento a Juniperus communis, il ginepro, svolge un efficace lavoro di drenaggio degli organi emuntori, che sono deputati allo smaltimento delle tossine.
Un colloquio con un naturopata esperto permetterà di calibrare il trattamento fitoterapico alle specifiche esigenze del soggetto.
Infine, non dimenticare di:
– fare movimento in modo regolare e costante: bastano 45 minuti al giorno di camminata a passo sostenuto. Infatti l’esercizio fisico stimola la produzione di HDL (il colesterolo buono) che come abbiamo detto ha un’efficacia protettiva.
– bere molta acqua fuori dai pasti, per favorire un’azione disintossicante dell’intero organismo.
Buon lavoro a tutti!